Articolo di Antonio Luccarini su Messaggero Ancona del 9 Giugno 2016
ARTICOLO COMPLETO: Giustamente questa regione a tutti gli effetti si può fregiare del titolo di “patria della grande musica” e di vantarsi di essere nota al pubblico internazionale come la terra che ha dato, sorprendentemente per quantità e qualità, i natali a tanti grandissimi musicisti e ad applauditissimi interpreti vocali, che hanno veramente orientato la storia artistica dell’intero Paese. Però bisogna ammettere nello stesso tempo che il settore della musica leggera, invece, non ha mai prodotto ,al di là di qualche eccezione -forse dovuta all’azione continua e proficua di scuole, istituti ed accademie del settore, di grande serietà professionale e di riconosciuto prestigio ,risultati vistosi o particolarmente significativi. Nel corso del tempo ci sono state apparizioni anche folgoranti ,ma poi ,tutto si è ridotto alla durata e alla qualità dei soliti fenomeni effimeri comunissimi nel mondo dello spettacolo.
Recentemente qualcosa si sta muovendo, da più parti nel territorio emergono personaggi nuovi e si assiste di tanto in tanto alla rivelazione di autentici talenti che fanno sperare in risultati più duraturi e di reale sostanza artistica. In questa direzione si impone la segnalazione –che vale anche come un augurio di buona fortuna- di due carriere musicali al loro inizio, promettenti per qualità e intensità espressiva, quelle dei musicisti anconetani, Alessandro Pellegrini e Bianca Ottaviani.
Giovani entrambi, con una solida preparazione culturale alle spalle non soltanto in ambito musicale, al cui studio si son applicati sin da ragazzini ,– Alessandro è già in possesso di una laurea in Ingegneria mentre Bianca, poco più che ventenne, sta ancora frequentando il corso di studi in filosofia in un’università romana-sono gli autori dei testi e delle musiche a cui offrono l’accompagnamento della loro intonatissima voce.
Il primo, che ha già al suo attivo la registrazione di un intero interessante album ”La casa senza scale”, rivela ,soprattutto con le ultime incisioni,- bellissimo e suggestivo, corredato da un affascinante video, il pezzo intitolato “I saltimbanchi”- un forte legame con la tradizione dei nostri più affermati cantautori, di cui ha saputo riproporre , con modalità del tutto originali, liricità e spessore musicale ,senza dover concedere alcunché a mode e tendenze del momento.
Per Bianca Ottaviani , invece, si tratta di un vero e proprio debutto che comunque per la sicurezza con cui sa affrontare il pubblico è del tutto esente dai difetti degli esordi. Basta sentirla- e vederla nei video realizzati -in “Viola” e “Estranei” ,due pezzi da lei composti e registrati dal vivo in un suo concerto in un locale romano, per apprezzare sia la pienezza e la precisione della sua scrittura musicale ,che poco hanno a che vedere i tentennamenti e le incertezze delle prime prove, sia la freschezza e la grazia di una voce che sa perfettamente oggettivare in canto emozioni e riflessioni che appartengono pienamente alla sua generazione.
Temi come la solitudine e la voglia di amore sono presenti in entrambi i percorsi musicali, ma, inevitabilmente ,le sfasature ,esistenti tra una generazione e la seguente, hanno finito per produrre in questo caso esiti diversi fra loro. Sensibilità diverse, dicevamo, come diversi sono i linguaggi musicali scelti ed adottati per le proprie canzoni, ma comune resta e si evince, all’ascolto delle loro produzioni, la serietà con cui si cimentano nella difficilissima impresa di arrivare al cuore di un pubblico sempre più ampio. E per adesso ci arriva a noi, urgente assieme alla passione vera per la musica che spinge e sostiene il loro bel canto.